SAN GIOVANNI IN PERSICETO – IL SINDACO PELLEGATTI: “ECCO DA COSA DIPENDE L'AUMENTO DELLA TARI”
04/08/2017

Stanco delle continue polemiche il sindaco di San Giovanni in Persieto, Lorenzo Pellegatti ha deciso di prendere carta e penna – pardon – la tastiera del computer e affidare alla sua pagina Facebook la spiegazione sui motivi che hanno portato ad un aumento del 10 per cento sulla tariffa della Tari. “Innanzitutto il Piano economico finanziario (Pef) di Geovest è aumentato rispetto agli anni precedenti – spiega il primo cittadino - al netto del Contributo regionale come “Comune riciclone” (che nel 2016 si attestava intorno ai 3 milioni e 300mila euro mentre nel 2017 è sceso a 3 milioni e 650mila euro)”. Pellegatti enuncia i vari aumenti della società che gestisce la raccolta e smaltimento dei rifiuti: 52.000 euro per due addetti del Cdr; 30.000 euro in più per lo spazzamento; 36.000 euro in più per il costo del ritiro dell’organico; 52.000 euro in più per il conferimento legno (che prima era a costo 0); 30.000 euro in più per attivazione di nuovi progetti di raccolta; 40.000 euro in più per il conferimento potature e frascame “anno 2015”; 40.000 euro in più per il nuovo contratto lavoratori e per le spese generali; 70.000 euro in più per accantonamenti per minore contributo regionale. “Tutte queste voci – prosegue Pellegatti - contribuiscono ad un totale di maggiori spese per il 2017 di 350.000 euro. Valore che costituisce quel 10 per cento di aumento tariffa in questione”. Il sindaco spiega che, “come si può desumere dalla tipologia di voci di spesa, si tratta di aumenti rispetto ai quali non avevamo molto spazio per agire, possiamo solo rilevare che se anche sul 2017 fosse stato confermato lo stesso premio del 2016 come “Comune Riciclone”, vale a dire 115.000 euro in più, l’aumento si sarebbe fermato al 7 per cento. Vorrei ricordare che l’aumento medio della tariffa Tari negli ultimi anni si è aggirato sul 4-5 per cento annuo, percentuale che si sarebbe potuta riconfermare con il contributo pieno della Regione e senza i trascinamenti dei costi pregressi scaricati sul Pef del 2017. Sulla nostra bolletta stiamo infatti pagando altri costi pregressi dovuti ai crediti di Geovest al 2014 che sono stati spalmati sugli anni 2015-2019 e che sul 2017 incidono per 132.000 euro”.
Pellegatti indica anche ai suoi concittadini una soluzione per poter far calare la tariffa: “Ora è nostro compito mettere in atto tutte quelle azioni virtuose che abbiamo a disposizione: conferire correttamente i rifiuti, eliminare gli abbandoni, recuperare le potature trasformandole in compost. E chiaramente, una volta svolto il nostro compito di cittadini, poi dobbiamo esigere il contenimento dei costi da parte della società che gestisce i rifiuti”.
La spiegazione non ha convinto tutti e nei commenti sono in molti a domandarsi quale sia l'utilità della differenziata (nata con lo scopo di contenere i costi) se poi ci si ritrova a fronteggiare salati aumenti. Altri puntano il dito sulla gestione del servizio da parte di Geovest che non sarebbe ottimale a fronte del surplus richiesto in bolletta. E ancora c'è chi si chiede per quale motivo i dati del Pef non siano stati presentati anche in Consiglio comunale a fronte della richiesta delle minoranze.
Per il momento, quindi, la spiegazione del sindaco sembra aver fatto solo infiammare gli animi in un'estate già rovente di suo.


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